logo

Lamberti Sorrentino (Album)

  • SORRENTINO
  • Fernando Pepe
  • Fernando Pepe
  • Fernando Pepe
  • Fernando Pepe
  • Fernando Pepe
  • Fernando Pepe
  • Fernando Pepe
  • Fernando Pepe
  • Fernando Pepe
  • Fernando Pepe
  • Piazza 1899
  • Fernando Pepe
  • Pas Salluzzi
  • Angelo R. Donadio
  • Angelo R. Donadio
  • Sorrentino Lamberti
  • Sorrentino Lamberti2
  • Sorrentino Lamberti3
  • Locandina per la stampa DEFINITIVA-1
  • Pas Salluzzi
  • Elisa Bonaldo
  • Angelo R. Donadio
  • Fernando Pepe
  • Fernando Pepe

Descrizione

Il “Pampero”  Giornalista e scrittore.

Alla fine della prima guerra mondiale, servita da graduato,  seguì Gabriele D’Annunzio nell’avventura di Fiume ma, ad un certo punto, se ne separò per divergenze varie. Tornò al paese natio ma a causa della monotonia e mancanza di avventura dopo appena un anno se ne allontanò. A Sala i suoi parenti, Domenico Sorrentino e la figlia Anna maritata Rivellese, stettero sempre in contatto con lui. La sua carriera da giornalista iniziò al “ROMA” come corrispondente. Fu corrispondente dal fronte di Spagna, Etiopia e Albania. Durante la seconda guerra fu il primo giornalista a recarsi sui vari campi di battaglia. Di ritorno dalla Russia fu arrestato dai nazisti e internato a Mauthausen. Le sue Leica hanno attraversato l’Europa con lui dandogli la possibilità di inventare il “fototesto” ovvero il racconto attraverso le immagini. Tra l’altro recitò nel film – Domani è un altro giorno – (1951).

Vari premi giornalistici  gli sono stati dedicati.

La Città di Sala Consilina nel centenario della nascita (1899 -1999)  – Sindaco Giuseppe Colucci –       pubblicò un bel lavoro con molte sue immagini e tanti articoli.
(Fernando Pepe)

… ”Continuammo a salire la gradinata a gomito: sette gradini a destra, poi sette a sinistra, per ventuno volte, quante sono le lettere dell’alfabeto. In basso avevamo lasciato la lettera <A>, in cima avremmo raggiunto la lettera <Z>. In cima tramontava il sole sul Carso, sparuto e inospitale un pulviscolo di luce oro e arancione. Ci eravamo fermati sulla lettera M, un nome “Mele Michele”, sotto il nome: Ardito del VI Reparto d’Assalto, il mio Reparto”.
Il racconto è l’inizio del libro “io SOLDATO D’EUROPA” di Lamberti Sorrentino nato a Sala Consilina da Nunziante e da Ermelinda Capuano, presso la Grancia a Sant’Eustachio.
(Pas Salluzzi)

La piazza di Sala com’era alla nascita di Lamberti Sorrentino.
(Pas Salluzzi)

Fotogramma di un famoso film del 1951 – il grande Arnoldo Foà a destra e al centro il nostro illustre concittadino.
(Angelo r. Donadio)

Il film, diretto da Léonide Mogruy, potrebbe entrare nel filone melodrammatico-sentimentale, comunemente detto “strappalacrime” (poi ribattezzato come neorealismo d’appendice)
Le storie sono ispirate da fatti realmente accaduti.
Lamberti Sorrentino, come detto da Angelo R. Donadio, interpreta se stesso, (giornalista).
(Pas Salluzzi)

Gazzetta Ufficiale del 22 gennaio 1943:
«Ministero della Guerra – Ricompensa al Valor Militare con “Croce di Guerra” – Regio Decreto del 4 agosto 1942»
(Angelo R. Donadio)

Locandina per la stampa Pdf

Il Pampero, Lamberti Sorrentino
Il decano degli inviati speciali italiani e forse non soltanto italiani”. Così lo definiva, alla notizia della sua morte, su IL GIORNALE dell’11 maggio 1993, Indro Montanelli. Nato a Sala Consilina, dei sei anni della sua fanciullezza trascorsi nel paese natio, conservava il ricordo struggente della madre perduta, quando aveva tre anni, e quello del fratello Manfredi morto diciassettenne nella casa presso la Grancia di Sant’Eustachio, le “vesticine nere del lutto” e l’immagine del nonno che gli affidava qualche piccola commissione, gratificandolo del resto. A Sala tornò più volte ma era a Napoli, studente di un istituto tecnico, quando non ancora diciottenne, decise di andare in guerra volontario con la classe del ‘99. Da ufficiale conobbe Luigi Bakunin, figlio del noto anarchico. Emigrò in Brasile come corrispondente e lì si lasciò coinvolgere dall’ondata rivoluzionaria che voleva abolire lo strapotere degli agrari. La sconfitta rivoluzionaria lo vide rifugiato in Argentina dove fu ospite di Emilio Zuccarini, professore della locale Università, amico di Bakunin, anche lui anarchico, conobbe la figlia Susy, che poi sposo’. Tornato in Italia, partecipò con l’attività giornalistica, alle guerre in Etiopia, Spagna e Albania. Dalle campagne d’Africa, di Grecia a quella di Russia è ufficialmente in forza presso il Distretto militare di Roma tra i corrispondenti di guerra. Giornalista attento alla verità dei fatti, di guerra e di pace, poteva vantarsi di essere stato uno dei primi fotoreporter, anzi di aver creato il fototesto: quello che non diceva l’articolo era espresso nella foto e viceversa. Dopo l’8 settembre fu catturato dalla GESTAPO che lo mandò a Mauthausen, fu liberato dagli Americani nel maggio del ‘45. Continuò l’attività giornalistica fino agli anni Settanta. Non si possono ignorare le sue interviste a persone illustri, passando per le sedi diplomatiche e i salotti del bel mondo: fra le tante, quella allo Scia’ di Persia, a Jorge Luis Borges, la conversazione con Marlene Dietrich, l’incontro con Ingrid Bergman e Roberto Rossellini, quello con Bob Kennedy. Si ritirò a Grottaferrata, dove si spense all’età di novantaquattro anni, il 9 maggio del 1993.
È stato suo desiderio che le spoglie mortali tornassero al paese natìo.

Le notizie sono tratte dal libro “LAMBERTI SORRENTINO” nel centenario della nascita curato da Giuseppe Colitti, con la collaborazione di Antonella Colitti e Pasquale Russo, con la ricerca documentata di Francesco Rivellese, Mario Rivellese, Pamela Satrina Sorrentino. Troverete la bella pubblicazione nella nostra ricca biblioteca di Sala Consilina.

Lascia un commento

Altre Foto

error: Contenuto Protetto !!