Il Duca di San Donato – In occasione delle iniziative per ricordare Gennaro Sambiase Sanseverino, tenute tra luglio e settembre 2011 nell’ambito del 150^ dell’Unità d’Italia, a Sala Consilina, Napoli e Chianche (la ridente cittadina irpina dov’era il castello degli avi) Nicola Terracciano lamenta le tecniche machiavelliche dei vari potenti, per deformare e cancellare la “vera memoria collettiva”, intitolando per es. Via del DUCA di San Donato, che non dice nulla del personaggio al quale si riferisce, ma è invece, protagonista importante della storia del Risorgimento e di Napoli. Gennaro Sambiase Sanseverino nacque a Sala Consilina nel 1821 , ebbe ruoli importanti nella storia risorgimentale del nostro paese, entrò a far parte della Camera dei Deputati, fu Consigliere comunale e sindaco di Napoli dove morì nel 1901. Ricordiamo che fu battezzato nella Chiesa di San Leone, come da certificato di nascita allegato.
(Pas Salluzzi)
Gennaro Sambiase Sanseverino duca di San Donato, sindaco di Napoli e amico di Garibaldi.
Figura di spicco nella storia del Risorgimento italiano per le sue idee liberali, pubblicista anticlericale aderì alle lotte per l’indipendenza del 1848, partecipò ai moti per la Costituzione e alle barricate del 15 maggio, finendo in carcere, dal quale fu liberato in quanto eletto al Parlamento come deputato del collegio di Castellammare. Fu poi esule a Genova, Parigi, Londra, Torino.
Nel 1859 fu sul fronte della guerra d’indipendenza con Garibaldi, che lo nominò nel 1860 tra i comandanti della Guardia Nazionale, contro l’esercito borbonico. L’eroe, per premiare la sua fedeltà e capacità in guerra gli scriverà più tardi, nel 1879, una dedica su una sua fotografia: “ Al Car.mo amico mio ed aiutante di campo Duca di Sandonato Fratello d’armi nella campagna del 1859 ov’ebbe contegno da prode”.
Nominato colonnello di stato maggiore della Guardia Nazionale e Soprintendente ai Teatri di Napoli, dopo il suo rientro in città nel 1860, subì un attentato camorristico, dopo il quale si presentò alle elezioni, vincendole. A quaranta anni entrò a far parte della Camera dei Deputati in qualità di rappresentante del VII Collegio di Napoli, quello di San Carlo all’Arena, iniziando, come esponente della Sinistra costituzionale, una carriera parlamentare che durò un quarantennio. Ricoprì varie cariche pubbliche nell’ambito dell’amministrazione locale, in qualità di consigliere comunale e Sindaco di Napoli. Tra le iniziative avviò il risanamento igienico-sanitario-edilizio di Napoli, l’utilizzo delle acque del Serino, la direttissima Napoli-Roma, l’illuminazione, la cassa armonica, via Tasso e via Caracciolo.
(Giancarmine Caputo)
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Aggiungo un’immagine e qualche altra curiosa informazione a questo interessante post:
Gennaro Sambiase Sanseverino duca di San Donato, sindaco di Napoli e amico di Garibaldi.
Figura di spicco nella storia del Risorgimento italiano per le sue idee liberali, pubblicista anticlericale aderì alle lotte per l’indipendenza del 1848, partecipò ai moti per la Costituzione e alle barricate del 15 maggio, finendo in carcere, dal quale fu liberato in quanto eletto al Parlamento come deputato del collegio di Castellammare. Fu poi esule a Genova, Parigi, Londra, Torino.
Nel 1859 fu sul fronte della guerra d’indipendenza con Garibaldi, che lo nominò nel 1860 tra i comandanti della Guardia Nazionale, contro l’esercito borbonico. L’eroe, per premiare la sua fedeltà e capacità in guerra gli scriverà più tardi, nel 1879, una dedica su una sua fotografia: “ Al Car.mo amico mio ed aiutante di campo Duca di Sandonato Fratello d’armi nella campagna del 1859 ov’ebbe contegno da prode”.
Nominato colonnello di stato maggiore della Guardia Nazionale e Soprintendente ai Teatri di Napoli, dopo il suo rientro in città nel 1860, subì un attentato camorristico, dopo il quale si presentò alle elezioni, vincendole. A quaranta anni entrò a far parte della Camera dei Deputati in qualità di rappresentante del VII Collegio di Napoli, quello di San Carlo all’Arena, iniziando, come esponente della Sinistra costituzionale, una carriera parlamentare che durò un quarantennio. Ricoprì varie cariche pubbliche nell’ambito dell’amministrazione locale, in qualità di consigliere comunale e Sindaco di Napoli. Tra le iniziative avviò il risanamento igienico-sanitario-edilizio di Napoli, l’utilizzo delle acque del Serino, la direttissima Napoli-Roma, l’illuminazione, la cassa armonica, via Tasso e via Caracciolo.