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San Biagio

  • Pas Salluzzi

Descrizione

Note sul culto di San Biagio antico Patrono di Sala.

Fu portato, meritevolmente, alla luce dal prof. Antonio Tortorella nel 1985 un documento settecentesco che testimonia l’assunzione del patrocinio civico di San Biagio e del percorso professionale che partiva dalla cappella del Patrono alla volta della chiesetta di San Sebastiano << in loco ubi dicitur lo Penniniello>> ove si celebrava la messa cantata. Da qui il corteo tornava indietro nella cappella, nei pressi dell’attuale via Guerrazzi. Come tramanda il nostro Francescantonio Rossi, nel 1619, una epidemìa produsse una strage che “dei salesi ne morirono più della metà”; terminato il morbo, per intercessione del Santo, la popolazione ne invocava la protezione anche per le sue riconosciute qualità taumaturgiche: era invocato a protezione della gola, per un suo intervento miracoloso a favore di un fanciullo strappato alla morte a causa di una spina di pesce conficcatasi in gola, era anche invocato per la protezione del bestiame. Queste le ragioni che, in una domenica del 1624, in piazza, le Autorità e i cittadini si votarono al Santo. San Biagio, ritratto a busto intero, si presenta in atto benedicente con i paramenti di vescovo: la mitra sul capo, il pastorale sotto l’avambraccio sinistro, nella cui mano è tenuto un libro chiuso. Già nel 1645, però, le autorità cittadine e la popolazione non si presentarono alla processione annuale, né si conosce il motivo di un ridimensionamento sensibile del culto, fino ad arrivare al 1715 quando la miracolosa resudazione della sacra immagine di San Michele, in un piccolo tempietto del monte Balzata fece gridare al miracolo. – ne parla Nicola Spinelli sul sito: https://memoriadisala.it/foto/21816/ – In un primo momento San Michele affiancò San Biagio, il grande fervore popolare dell’Arcangelo, però, fece gradualmente attenuare la fede nell’antico patrono fino a che il Principe degli Angeli subentrò a pieno titolo nel patrocinio cittadino.
L’affievolimento della devozione per il martire di Sebaste rispetto all’affermazione micaelica emerge anche da un quadro dell’onomastica molto eloquente.
A San Pietro su un totale di 2637 battezzati, nel periodo tra il 1751/1800, a 13 neonati fu imposto il nome di Biagio mentre a 196 fu dato il nome di Michele, a 124 quello di Angelo. A Santo Stefano su 1718 battezzati, nel periodo tra il 1700/1800 i Biagio furono 9 mentre 125 i Michele, 96 Angelo e 50 gli Arcangelo. Infine nella parrocchia di San Leone, nello stesso periodo, su 2026 battezzati 17 ebbero il nome Biagio, ben 156 quello di Michele, 82 di Angelo e 71 quello di Arcangelo.

Le notizie sono tratte dal testo dell’intervento tenuto dal dott. Enrico Spinelli nella chiesa di San Nicola di Sala Consilina, la sera del 16 ottobre 1993, in occasione del restauro della settecentesca statua lignea di San Biagio, promosso dalla Società Operaia “T. Tasso” di Sala Consilina, in cooperazione con la comunità ecclesiale.
(Pas Salluzzi)

Quanti di noi Salesi sanno della storia del nostro paese? Io ricordo la mia mamma che il 3 febbraio ci portava in chiesa perché era ed è il giorno che si festeggia San Biagio, i sacerdoti ungono la gola.
(Maria Panella)

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