La Grancia e i documenti della Certosa di Padula trovati a Sala Consilina
La Certosa di Padula fu soppressa nel 1807, poi riaperta e soppressa definitivamente nel 1866. L’intero patrimonio artistico e documentario dei certosini andò disperso. Parte della documentazione certosina era pervenuta all’Ufficio del Registro di Sala Consilina e grazie al lavoro del Mons. Antonio Sacco, verso la fine dell’800, furono ritrovati documenti relativi ad alcune proprietà della Certosa a Sala Consilina. Si tratta di: un istrumento di vendita, datato 15 marzo 1508 e rogato a Napoli dal notaio Cesare Malfitano, con il quale Roberto II Sanseverino, terzo principe di Salerno, vende alla Certosa di S. Lorenzo il feudo di S. Angelo con le sue dipendenze, un oliveto grande e un oliveto piccolo con vigna nel territorio di Sala Consilina e la difesa feudale di Mandranello nel territorio di Marsico; un documento del 29 ottobre 1647, nel quale si attesta che Luca la Porta, la moglie Porzia d’Otero e il figlio Giuseppe donano alla Certosa una casa sita in Sala Consilina presso la grancia di S. Lorenzo; un altro del 7 maggio 1649, nel quale il granciero fra Domenico Lombardo chiede all’Università di Sala di poter unire con un ponte la grangia e la casa, donata di recente alla Certosa da Luca la Porta, da sua moglie e dal figlio.
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