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Il Forno

  • Nilla Pappalardo
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Descrizione

L’apertura del forno dei miei nonni a santo Stefano c’è la mia mamma con mia sorella Diana, nonna Petronilla. Mamma ricorda che la signora forse è una parente della famiglia Vocca che abitavano sul forno e qualche signore del Comune. Nella seconda foto mia sorella Diana tra i sacchi di farina. Nella terza il mio papà, Antonio Pappalardo, la foto è rovinata con una grande macchia non volevo metterla ma è stata fatta poco dopo che si era fatto male alla mano, era con nonno che lavorava in un forno e purtroppo si era avvicinato all’impastatrice e ha perso la sua manina.
(Nilla Pappalardo)

I filoncini che faceva Giovanni il fornaio erano il pane più buono che io abbia mangiato e lo sapeva tutto il Vallo di Diano perché tramite le famose ‘mposte, che vendeva Ginnarino, fatte appunto con questo pane, il giovedì giorno di mercato tutti i forestieri facevano una tappa per uno spuntino ma forse per le nuove generazioni sto parlando di preistoria.
(Giuseppe Petrosino)

Il penultimo a destra il Sindaco Marrone.
(Umberto Mastrangelo)

La sig. di lato a tua nonna è la moglie dell’uomo di fianco a tua sorella il sig. Pasquale Paladino, abitavano sopra il forno.
(Matteo Sabbatella)

La moglie di Don Pasquale é donna Cherubina Latorraca, originaria di Moliterno. Sicuramente tutto il rione di Santo Stefano se li ricorderà. Io abitavo nello stesso palazzo che all’origine apparteneva alla famiglia Pandelli.
(Filomena Caputo)

Il primo a sinistra è mio nonno di cui porto il nome. Grazie!
Purtroppo dei nonni paterni non ho alcuna foto e, a vedere questa, mi sono commosso.
(Nicola Gasaro)

L’ultimo signore a dx è mio zio Aniello Pappalardo.
(Lucia Pappalardo)

Aniello abitava vicino casa mia alla Chiazzarella, via Rosolino Pilo. Era il papà della comare di cresima di mia sorella che faceva la sarta e si chiamava Rosinella.
(Maria Panella)

 

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