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Frassati e i sentieri

Presentato in Piemonte il volume di Antonello Sica “Pier Giorgio Frassati e i suoi sentieri”

(Il volume sarà presentato a Sant’Arsenio prossimamente)

Fresco di stampa (è nelle librerie fisiche e online dal 18 ottobre u.s.), è stato presentato ieri a Pollone, in provincia di Biella, in prima assoluta il volume di Antonello Sica “Pier Giorgio Frassati e i suoi sentieri”, pubblicato da Effatà Editrice nella collana “Le bussole”. La scelta della sede per la prima presentazione non è stata dettata dal caso ma dal fatto che proprio nel piccolo centro in provincia di Biella Pier Giorgio Frassati visse gli anni della gioventù. Il libro sarà presentato il mese prossimo a Sant’Arsenio, nella Sala Cultura della Banca Monte Pruno, per iniziativa della Fondazione Monte Pruno e del Circolo omonimo. Pier Giorgio Frassati nacque nel 1901 a Torino da una famiglia della ricca borghesia: la madre, Adelaide Ametis, era un’affermata pittrice mentre suo padre era Alfredo Frassati, noto giornalista e direttore del quotidiano “La Stampa”, che sarebbe divenuto Senatore del Regno nel 1913.

Cresciuto nella casa familiare di Pollone (Biella), Piergiorgio si appassionò presto alle montagne, dove organizzava frequenti escursioni e sciate con gli amici, oltre a recarsi spesso in pellegrinaggio
a piedi dalla “sua” Madonna ad Oropa. “Ogni giorno m’innamoro sempre più delle montagne – scriveva ad un amico – e vorrei, se i miei studi me lo permettessero, passare intere giornate sui monti a contemplare in quell’aria pura la Grandezza del Creatore”. L’impegno sociale e politico, che fra l’altro vide Pier Giorgio schierarsi apertamente e senza timori contro il regime fascista, si svolse principalmente tra le fila del Partito Popolare italiano, fondato da don Luigi Sturzo nel 1919. Tale impegno era una diretta conseguenza del suo modo di sentirsi cristiano: non gli era sufficiente aiutare i poveri, andare nelle loro misere soffitte, nei tuguri dove la malattia e la fame si confondevano nel dolore; non gli bastava portare ai diseredati una parola di conforto, carbone, viveri, medicinali e denari: voleva dare una soluzione a quei problemi di miseria e di abbandono e la politica gli parve la via idonea per fare pressione là dove si decideva la giustizia. Una concezione della politica, dunque, con le parole di Paolo VI, come “la più alta forma di carità”. Partecipò a diverse congregazioni ed associazioni cattoliche: Azione Cattolica, FUCI, Milites Mariae, e fu anche terziario domenicano, con il nome di Girolamo, in memoria di Fra’ Girolamo Savonarola. Una poliomielite fulminante, contratta nelle case dove si recava a prestare il suo aiuto ai poveri, lo condusse alla morte dopo un’agonia di sei giorni, nella sua casa di Torino, la mattina del 4 luglio 1925. Fu beatificato il 20 maggio 1990 da Papa Giovanni Paolo II, in piazza San Pietro, a Roma, in presenza di migliaia di giovani. Da allora i suoi resti mortali sono conservati, miracolosamente incorrotti, nella cattedrale San Giovanni Battista di Torino. Sarà dichiarato Santo nell’anno giubilare 2025.

Il volume di Antonello Sica racconta la rete dei Sentieri Frassati: un progetto sia escursionistico che educativo verso un approccio globale alla montagna come palestra che allena, scuola che educa, tempio che eleva. La narrazione parte dalla vita di Pier Giorgio e da riflessioni sul suo intenso vivere, anche la montagna, verso le vette della carità gioiosa. Si avvale della prefazione di don Luigi Ciotti e del prologo di don Antonio Cantelmi (prematuramente scomparso nel 2023). Don Ciotti ricorda di avere incontrato il giovane Frassati lungo il suo personale sentiero e poi aggiunge: “La vita di Pier Giorgio Frassati, la sua fede profonda, la sua generosità e schiettezza, il legame sincero con gli amici, la naturale e spontanea inclinazione verso i poveri e i sofferenti, venivano proposti a noi bambini come esempio. Ecco perché, quando sento il suo nome, penso a una figura intima, che mi accompagna fin dall’infanzia come modello di un cristianesimo vissuto in pienezza in tutte le situazioni della vita”. Commentando i Sentieri Frassati don Ciotti afferma: “Dalle radici piantate in una terra, germogli sono nati in tante altre, fino a coprire l’intera penisola. Un omaggio bellissimo all’esistenza verticale di Pier Giorgio Frassati, e un dono da scoprire per tutti e tutte noi”. Da parte sua, don Antonio Cantelmi (rettore del Santuario di San Michele quando il 23 giugno del 1996 fu inaugurato a Sala Consilina il Sentiero Frassati della Campania, primo in Italia) così scriveva: “Lungo la strada troverete pietre, ciottolini. State attenti, non sono lì per caso. Hanno una storia se sono lì. Quei sassolini parlano. E allora lungo la strada vi auguro di ascoltare altri racconti. Ogni sassolino ha un racconto, ha qualcosa da dire. Quei sassolini da oggi hanno un nome: Pier Giorgio Frassati!… Allora, buona camminata in compagnia dei sassolini, del pane e dell’acqua”.

In appendice al volume l’Autore ha inserito le schede dei 22 Sentieri Frassati. In ogni regione e provincia autonoma d’Italia è intitolato al giovane e santo alpinista torinese Pier Giorgio Frassati (1901-1925) un sentiero di particolare interesse naturalistico, storico e religioso, grazie principalmente alle associazioni che lo ebbero come socio – il Club Alpino Italiano, la Giovane Montagna, l’Azione Cattolica Italiana, la Federazione Universitaria Cattolica Italiana – e a quelle scoutistiche, tra cui l’AGESCI.

Il libro contiene il racconto di questa iniziativa e le schede tecniche di ciascun sentiero, ognuna dotata di un QR Code che rinvia alle pagine dell’opera, edita dal CAI, L’Italia dei Sentieri Frassati e pronta per accogliere la timbratura a ricordo delle varie esperienze lì fatte. Questo volume racconta le origini e lo svolgersi della rete dei Sentieri Frassati: uno straordinario
progetto non solo escursionistico, ma anche educativo verso un approccio globale alla montagna come palestra che allena, scuola che educa, tempio che eleva. La narrazione parte dalla vita stessa di Pier Giorgio e da ampie riflessioni sul suo intenso vivere, anche la montagna, al servizio del raggiungimento delle vette della carità gioiosa. Il racconto, ricco di umanità, che ha accompagnato la realizzazione in Italia dei Sentieri Frassati è poi affidato alle tante storie qui depositate -come sassolini bianchi affinché nessuno si smarrisca- non solo dall’autore, ma anche da altri protagonisti di questo singolare cammino sinodale, tra i quali alcuni dei “vescovi custodi” e i presidenti nazionali di tutte le associazioni che continuano a sostenere il progetto.

Antonello Sica, nato a Sala Consilina nel 1959; sposato e padre di due figli, ha lavorato per un primario istituto di credito. Verso la propria terra d’origine, il Vallo di Diano e la confinante Basilicata, ha indirizzato la propria passione per la ricerca storica, pubblicando diversi studi propri e curando l’edizione di opere di altri autori. Appassionato escursionista, è stato presidente della Sezione di Salerno del Club Alpino Italiano nel biennio 2011-2012 ed è accademico del Gruppo Italiano Scrittori di Montagna. Ha ideato e coordinato dal 1996 la realizzazione e promozione in tutta Italia della rete di sentieri intitolati a Pier Giorgio Frassati, in nome del quale ha contribuito alla fondazione nel 2011 di una specifica Sottosezione nazionale della Giovane Montagna. In particolare, sempre nel 1996, è stato promotore del Sentiero Frassati, inaugurato a Sala Consilina. Il percorso parte dal battistero paleocristiano di “Marcellianum” (l’unico al mondo che sia stato impiantato direttamente su una sorgente) e, dopo aver attraversato i ruderi del monastero di Sant’Angelo, guadagna prima la vetta del santuario di San Michele sul colle della Balzata e poi quella della Madonna di Sito Alto (entrambi meta di un duplice pellegrinaggio annuale). Ha ricevuto il XXXII Premio Sìlarus per la saggistica (2000), il XXXIV Premio Capri San Michele (2017) e il V Premio Giuseppe De Lorenzo per la spiritualità (2023). Vive attualmente ad Avellino.

Di Geppino D’Amico

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