Isabella Viceconti, prima moglie di mio nonno materno Vito Pansardi, e sorella di mio nonno paterno Matteo. Molto bella anche con il passare degli anni. (foto 1 e 2)
(Matteo Viceconti)
Mastro Matteo Viceconti, mio nonno paterno. (foto 3)
A destra mia nonna paterna, donna Vincenzina D’Anza, a sinistra sua cognata, un’altra Viceconti, sorella di mio nonno Matteo. (foto 4)
foto 5 (?)
Gerardo D’Anza. (foto 6)
foto 7 (?)
Ancora Gerardo D’Anza (foto 8)
Fine ‘800, mio bisnonno Gerardo D’Anza, con l’unica figlia, mia nonna paterna Vincenzina, a due anni e già orfana della mamma Cesira Grandiello-Tenace. Gerardo, a soli 18 anni, fu condannato, innocente, all’ergastolo per l’omicidio di un suo conoscente. Trovarono l’arma del delitto a casa sua, dopo 15 anni il vero assassino, confessò in punto di morte il suo delitto e Gerardo fu subito scarcerato e riabilitato, aveva 33 anni. Durante la detenzione si occupò della gestione della biblioteca del carcere di San Severo di Puglia, lesse tantissimi libri e acquisì una grande cultura. A quel tempo i carcerati ricevevano la visita di nobildonne, che portavano loro cibo, biancheria e, soprattutto parole consolatorie. Al termine di queste visite, il Direttore offriva te e dolcetti nel salotto della biblioteca e intratteneva le Signore con l’aiuto di Gerardo diventato il suo pupillo. Durante queste visite lo sguardo di Gerardo incrociò quello della sedicenne Cesira Grandiello che accompagnava sua madre, nobildonna pugliese della famiglia Tenace e moglie dell’Avvocato Grandiello. Fu amore fulminante, fra i due giovani, ma tragicamente impossibile vista la situazione. Di lì a poco successe che Gerardo fu riabilitato e corse subito a chiedere la mano del suo amore Cesira. Ovviamente l’opposizione della famiglia fu categorico, non avrebbero mai permesso il matrimonio della loro unica figlia con un ex ergastolano seppure riconosciuto innocente. All’epoca la famiglia D’Anza svolgeva il compito di fattore delle tenute del Barone Romano di Sala, Gerardo era come un figlio per lui, e garantì personalmente sulla sua rispettabilità. La potenza dell’amore tra i due giovani fece il resto e finalmente poterono coronare il loro sogno. Purtroppo alla tragedia iniziale ne segui un’altra tremenda, durante una pandemia di fine ‘800, Cesira morì non ancora trentenne, lasciando orfana la piccola Vincenzina. Gerardo, proprio sfortunato, non si sposò e Vincenzina fu mandata in collegio a Vietri dove rimase fino al compimento dei 18 anni. Questa è una storia vera, mi scuso per la lungaggine ma ne valeva la pena raccontarla, alcuni dei protagonisti sono raffigurati nelle foto che ho postato. (foto 9)
Reggimento cavalleria di Sluzzo. (foto 10-11)
Quaderno Italiano (foto 12-13)
Stralcio di una lettera di mio nonno Matteo a sua moglie. (foto 14-15)
D’Anza Felice Concedo militare (foto 16)
Passaporto (fot0 17-18)
Bigliettino da visita Romano-Boezio (foto 19)
Al centro, mia nonna, Vincenzina D’Anza, seduta sua nonna credo che fosse una Spinelli. (foto 20)
Seduta Isabella Viceconti, in piedi mia nonna Vincenzina D’Anza. (foto 21)
Famiglia di Felice D’Anza, notare la somiglianza delle ragazze con Rosetta Castiglione. A sinistra dovrebbe essere Emanuele D’Anza, il papà dell’avvocato. (foto 22)
Rocco fratello di mio nonno Matteo. (foto 23)
Letizia Viceconti, sorella di mio nonno Matteo. (foto 24)
La moglie di Rocco Viceconti. (foto 25)
(?) (foto 26)
Gerardo Viceconte, fratello di mio padre Rocco. (foto 27)
(?) (foto 28)
(?) (foto 29)
Gerardo Viceconte (foto 30)
Rosalia Viceconte (foto 31)
Mio padre Rocco (foto 32)
Matrimonio di mia zia Cesira Viceconti e Nunziantino Ventre. (foto 33)
Matrimonio di mio zio Giulio con Maria Tominetti, Milano. (foto 34)
In primo piano mia zia Cesira Viceconti con la sua bis-cognata Gemma Ventre sposata con suo fratello Domenico e sorella di suo marito Nunziantino. (foto 35)
Famiglia di mastro Peppo Galizia (il calzolaio di via Grammatico). (foto 36)
La mia nonna materna, Antonietta Galizia in Pansardi. (foto 37)
Domenica Viceconti-Bellini e le cugine di mio padre Rocco. (foto 38)
Mia zia Giulia Pansardi nel giorno della comunione. (foto 39)
Foto storica. (40)
Mio cugino Matteo, non è mai riuscito a venire a Sala. Risiede in Argentina. (foto 41)
Mia cugina Anna, sorella di Matteo. (foto 42)
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