San Ciro davanti la chiesa di San Leo, l’uomo con i baffi a dx mio nonno Minicuccio.
Una volta si portava in processione, ricordo come un sogno che entrava nel portone del palazzo Pepe che si trova tra il vecchio negozio di Ciociola e Analisi Petrone.
(Mimmo Di Benedetto)
La signora a sinistra che porta a spalla il santo è zia Nicolina Barone, non l’ho conosciuta di persona ma vista in tante foto.
(Michela Parente)
Minicucciu Lu cciau – quanti ricordi tutte le domeniche su al castello insieme a mio padre che suonava l’organetto, io appena adolescente ricordo ancora Minicucciu che si poneva dove ora c’è la croce su al castello e rivolto verso la piazza e la chiesa dell’Annunziata, porgendosi le mani al volto a mo’ di megafono cantava a squarciagola degli antichi stornelli salesi accompagnato da mio padre con l’inseparabile organetto, in tutto ciò si denotava un forte legame di appartenenza e di identità delle nostre genti, del nostro territorio e delle nostre usanze smarrite.
(Giuseppe Petrosino)
Un tempo le processioni arrivavano fino a San Leo, la parte più alta di Sala Consilina, oggi nel centro storico non passa neppure la processione del Corpus Domini, perché quasi disabitato.
(Giuseppe Ferricelli)
La seconda a destra mia zia Maddalena.
(Franca Petrazzuolo)
Si intravede mia suocera Maria D’Alessandro.
(Tonino Spinelli)
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