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Skall Heinz

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Descrizione

Heinz (Heinrich Emanuel Ewald) Skall
**ebreo internato a Sala Consilina. **Nato a Vienna il 13 dicembre 1914.

Dopo aver frequentato il Liceo Scientifico a Vienna nel 1933 i suoi genitori, visto il clima “pesante” che si respirava, lo mandarono a studiare all’Università di Bologna. Dopo la promulgazione delle leggi razziali riuscì a laurearsi e a lavorare rinviando l’espulsione che però avvenne nel 1940 dopo l’entrata in guerra dell’Italia con la Germania.
Fu caricato su un treno (pensava: “se vado in Germania sono morto”) e per fortuna il treno andò verso sud a Campagna.
Qui però il clima era molto umido e siccome aveva la flebite chiese di essere trasferito in un altro posto. Così fu spedito a Sala Consilina e accompagnato da un questurino arrivò davanti al podestà che gli ricordò le regole della permanenza in paese: doveva andare a firmare tutti i giorni, non doveva superare i confini, entro le 6 di sera doveva essere a casa, non poteva possedere apparecchi radio, non poteva possedere libri stranieri, quindi tutta una serie di coercizioni stabilite per legge.
Andò ad abitare nella parte alta del paese precisamente in casa Amodio dove trovò una famiglia molto ospitale che “lo faceva sempre dormire in lenzuola profumate”.
A Sala conobbe e si innamorò di un’insegnante di Salerno, Rita Cairone, che insegnava al Liceo di Sala. Siccome era proibito avere relazioni con gli ebrei si vedevano di nascosto vicino al cimitero, sotto gli ulivi, arrivando da strade diverse.
Venne a sapere che nel ‘42 i suoi genitori si erano suicidati per evitare la deportazione.
Una lettera anonima inviata al podestà denunciò che un’insegnante aveva una relazione con un ebreo. Rita Cairone riuscì ad evitare l’espulsione da tutte le scuole del Regno e fu mandata ad insegnare ad Amalfi.
Per questo motivo nel ’43 Heinz Skall chiese il trasferimento a Bologna e riuscì a vedersi con la sua Rita alla stazione di Salerno, ma dovettero stare in silenzio senza parlare facendo finta di non conoscersi.
Dopo varie peripezie al nord riuscì finalmente a ricongiungersi con la sua Rita e a sposarsi nel 1946.
Heinz Skall custodì ricordi piacevoli di Sala Consilina: incontrava tutti i giorni una signora con l’asinello che gli vendeva i prodotti della sua terra, aveva fatto amicizia con un medico di Sala (dottor Bracco) e amava fotografare i posti di Sala.
*Post tratto da un articolo di Ondanews del 27 gennaio 2021
(Giancarmine Caputo)

Otto Skall scrive al figlio:
«Caro Heinz, questo è il luogo più bello, fa già caldo, caldissimo, i narcisi fioriscono sulle rocce e possono essere colti. La prima colazione si consuma sul balcone senza dover indossare il cappotto. Broccoli magnifici, salsiccia, provolone, mozzarelle e caciocavallo e tutto così a buon mercato da sembrare un sogno».

Aggiungo: https://ilmanifesto.it/deportato-a-mezzoggiorno
(Angelo Mastrandrea)

Vorrei segnalare il lavoro di recupero delle fonti fotografiche e documentarie del mio caro amico Michele Esposito, che a suo tempo diede vita a questo.
(Antonio Carlomagno)

La figlia di Heinz, Anna Skall, ricorda che le immagini, le persone, i profumi di Sala Consilina sono rimasti nel suo cuore per tutta la vita. Questo disegno a inchiostro “Veduta di Sala Consilina”, 1949, è di Heinz Skall.
La veduta di Sala Consilina, è la copertina del libro di Domenico Calicchio “ I detti che raccontano/paremiologia salese” /Sala Consilina, Biblioteca comunale 2022
(Pas Salluzzi)

L’originale di questo disegno a china mi è stato regalato da Anna Skall, la figlia di Heinz Skall: è bellissimo. Michele Esposito
(Michele Esposito)

Ho trovato questo breve racconto, ed anche il disegno ad inchiostro, di una profondità e di una bellezza unica. Non vi sembri strano o fuori luogo, mi sono commosso. Grazie Giancarmine.
(Fernando Cappelli)

Come avrebbe potuto non innamorarsi di Sala Consilina…e a Sala Consilina. È una storia commovente! Grazie di avercela raccontata! Sono legatissima al mio paese.
(Elena Gorga)

Anche se drammatiche queste storie sono piacevoli da conoscerle, grazie a voi.
(Carmine Doti)

Questa commovente storia (come ben dice Fernando Cappelli) è riportata, con ulteriori particolari, anche nel recente (2020) libro di Aromando (Beppe Onramado) – A. Cardinale – Regaliano Tommasoni – F. Vannata.
(Antonello Sica)

Rita Cairone moglie di Heinz Skall.
(Giancarmine Caputo)

 

 

 

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