Cartolina inviata da un condannato dal carcere di Sala Consilina al suo avvocato. La cartolina reca un timbro, probabilmente perché il condannato aveva allegato delle banconote, infatti si legge:
“Timbro di censura: “Vietato mettere nelle lettere/semplici denaro e altri valori”, lineare violetto e firma del censore.”
(Giancarmine Caputo)
Quello poteva essere un timbro a ricordare come: “niente GIF per favore”. Mi sembra improbabile accludere denaro ad una cartolina postale.
(Fernando Pepe)
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