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Il Gran Consiglio

  • Giancarmine Caputo
  • Sabato 24 Luglio 1943

Descrizione

Alfredo De Marsico, il decreto Grandi e la caduta del fascismo. Il 25 luglio del 1943 con il cosiddetto decreto Grandi venne sfiduciato Mussolini e iniziò la fine del fascismo. Il decreto in realtà fu stilato dall’allora Ministro di Grazia e Giustizia Alfredo De Marsico anche se prese il nome di Dino Grandi, Presidente del Gran Consiglio del Fascismo. Alfredo De Marsico nacque a Sala Consilina il 1888, libero docente in Diritto e Procedura Penale e professore ordinario presso varie città universitarie italiane. Eletto deputato alla Camera per la prima volta nel 1924 tra le file del Listone Mussolini, varò una legge sulla riforma del codice penale e collaborò alla stesura del Codice Rocco. Nel 1939 divenne consigliere nazionale della Camera dei Fasci e delle Corporazioni ed entrò nel 1943 nel governo Mussolini in qualità di Ministro di Grazia e Giustizia. Nel luglio del 1943 fu tra i firmatari della mozione Grandi (vedi immagine). Nel 1944 fu condannato a morte, perché traditore, dai fascisti della Repubblica Sociale di Salò. Per la sua adesione al fascismo, terminata la seconda guerra mondiale, fu privato della cattedra universitaria per sette anni e allontanato dall’attività forense per quattro.Nel 1953 fu eletto, come indipendente, senatore tra le file del Partito Nazionale Monarchico, per passare nel novembre 1954 nel Partito Monarchico Popolare di Achille Lauro, ove rimase fino al 1958, quando non fu rieletto.
(Giancarmine Caputo)

De Marsico aveva sei anni quando, ancora piccolo, era in piazza a Sala ad ascoltare “l’altissimo discorso” di Bovio in onore di Giordano Bruno e ne fu talmente colpito che, pare, fu in quella occasione che decise di intraprendere la carriera forense. Pensa, il destino unisce, poi divide ma un filo rosso rimette tutto a posto.
(Pas Salluzzi)

Aggiungo un’ulteriore notizia, De Marsico nella metà degli anni ’20 era già un celebre giurista, principe del foro campano e nelle grazie di Benito Mussolini che lo definì familiarmente come fascista liberale. Si adoperò nel corso della sua carriera politica e forense per aiutare ferventi antifascisti intercedendo direttamente su Mussolini. Indicativa è la testimonianza di un praticante del suo studio dal nome Bruno Giordano (strana coincidenza con il celebre filosofo che citava Pas) che era il capo del movimento comunista avellinese: “Nel settembre 1926 fui tratto in arresto dalla locale Questura e denunziato al Procuratore del Re di Avellino come capo del movimento comunista, insieme con altri due compagni presso i quali fu trovato del materiale di propaganda. La denunzia fu poi estesa ad altri 19 compagni per i delitti di incitamento all’odio tra le classi sociali e sovvertimento. Fra gli altri indicai a testimone il prof. Avv. Alfredo De Marsico e con tutta coscienza posso affermare che per la sua autorevole, leale e coraggiosa deposizione, dopo circa due mesi di detenzione, tanto io che i miei compagni ottenemmo la libertà provvisoria ed in seguito per il suo personale interessamento, fummo tutti prosciolti dalla Sezione di accusa della Corte di Appello di Napoli. Successivamente, durante il periodo fascista, egli, conservandomi i suoi cordiali rapporti, si è sempre interessato della mia sorte, sebbene io avessi cercato di ridurli al minimo possibile per non esporlo ad attacchi e comunque creargli fastidi.”
(Giancarmine Caputo)

Sabato 24 Luglio 1943, Incontro con i Gerarchi fascisti alla vigilia del Gran Consiglio.
(Fernando Pepe)

Dettagli

Anno

1943

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