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Antichi Statuti (Ius primae noctis)

  • Pas Salluzzi

Descrizione

Nei primi anni Settanta del Cinquecento un evento segnò la storia salese: la “Fames valida” del 1572. Della carestia parla lo storico salese Pasquale Russo a proposito di una epigrafe sulla base lapidea della Croce di Mont’Oliveto. “…Con denaro pubblico nell’anno del Signore 1572, nel tempo in cui una terribile carestia aveva attanagliato tutto il paese”.
(Felice Fusco – Sala Consilina e i suoi antichi Statuti)

Il dispotismo di Salvatore Caracciolo, che, scrive Rossi, esercitava con arroganza lo ius primae noctis o ius camerae domini, indusse i –cives– ad insorgere. Francesco Antonio Rossi in Cronaca della città di Sala dubita dello ius perché questa usanza non è documentata. Verosimilmente lo ius consisteva semplicemente in una tassa (una delle tante e in tempi di carestia) di matrimonio che lo sposo doveva pagare al signore. Su questo ius la fantasia più morbosa di taluni ha lungamente favoleggiato trasformando un tributo in denaro in una pratica spregiativa e in una orrenda consuetudine e comunque economicamente penosa.
(Pas Salluzzi)

Giustissimo il dubbio evidenziato da Francescantonio Rossi.
(Michelino Esposito)

E’ bello sapere la storia del paese di Sala Consilina perché è la nostra terra.
(Antonio Damato)

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